martedì 28 settembre 2010

tristi case di fine stagione

 Giorni frenetici.

Case di Montecarlo di cui non si conosce il proprietario, non si conosce l’affittuario, niente, nessuno…  Viene da pensare che, in confronto,  al Lido di Spina ci siano delle agenzie immobiliari decisamente più serie.

E poi cognati, ministri caraibici, servizi paralleli, bufale, dossier.
E Marcegaglia che attacca: “Ora il governo agisca!”
E la replica di Bossi: "È facile parlare!"
E Marcegaglia che rilancia: “Proprio tu, che ti esprimi solo a gesti”.
E il figlio di Bossi: “Facile parlare?!? Mica tanto, io per esempio…” (detto naturalmente tramite il suo portavoce).
  
Ecchediavolo!!!

 il linguaggio dei segni, utilizzato anche nel beach tennis

Ma su questa palude di letame, si erge chiara e cristallina la voce del nostro Premier, volta a fermare il gioco al massacro:  
"In questi giorni l’immagine che da di sé la politica è un vero disastro, è molto peggio del teatrino di sempre, del teatrino delle chiacchiere, degli insulti, delle falsità.  Fuori da questo teatrino, il nostro governo invece, il 'governo del fare', ha continuato a lavorare in silenzio su cose concrete, nell'interesse di tutti gli italiani".

 fatti, non pugnette!

Ma va!

Certo che uno così al di sopra delle parti, queste cose può ben permettersi di dirle.

Anche se più che il governo del fare sembra il governo di tutte quelle altre penitenze che si facevano nei giochi da bambini: del dire (generalmente baggianate, ma anche insinuazioni, denigrazioni, bordate di affermazioni pronte per essere fraintese e raffiche di stronzate pronte per essere smentite), del baciare (escort e compiacenti massaggiatrici dei vari beauty center nel migliore dei casi, amici degli amici e uomini d'onore nel peggiore), della lettera (attività di dossieraggio e furibonde campagne di stampa orchestrate contro gli antagonisti politici) e – inevitabilmente tra un po’, e purtroppo trascinando tutto il Paese – del testamento.


Ma ritornando alla faccenda di Montecarlo, io proprio non mi capacito. Ma secondo voi, al di là delle carte, dei notai, dei rogiti, e dato che le case di vacanza alla fine sono tutte molto simili, è così complicato stabilire se uno ne è o no il proprietario? O se lo è, magari a sua insaputa?

Per me è semplice: basta osservare i comportamenti.

Quella indubbiamente è la tua casa se:

- quando arrivi nel weekend cominci a riposarti ramazzando via montagne di aghi di pino;
- ad inizio stagione ti affanni a spazzolare via dal cortile, dalle persiane, dalle finestre, dalle inferriate ecc. quel maledetto polline giallo che ti irrita gli occhi e ti gonfia il naso come quello di un clown;
- ti preoccupi di pagare l'ICI, sputando veleno contro il Comune perchè poi quei soldi li sperpera da altre parti;
- al momento delle pulizie generali di inizio stagione, a malincuore sei costretto ad aspirapolverare quei ragni che si annidano negli angoli del soffitto, per fargli capire che il padrone sei tu, e non loro;
- ti rassegni a partecipare alle assemblee di condominio che si tengono di regola il giorno prima o il giorno dopo ferragosto, e sorbirti la canonica filippica su quanto alte siano le spese di tenuta del conto corrente;
- prima di lasciarla ti premuri di chiudere acqua, gas, spegnere lo scaldabagno e staccare il cavo dell’antenna  tv, salvo poi - tornato in città - macerarti nel dubbio di non aver chiuso a chiave la porta di ingresso;
- quando schiacci una zanzara sul muro schizzi subito in bagno, afferri una spugnetta e ti precipiti freneticamente a strofinare la macchia di sangue nel patetico tentativo di cancellarla;
- appena intuisci l'ombra di una macchietta di umidità sull'intonaco, ti precipiti al primo Bricocenter e spendi centinaia di euro in prodotti che si riveleranno puntualmente inefficaci;
- ti adombri constatando che dopo esserti disarticolato la spalla per potare la siepe a perfetto livello, il giorno dopo i tuoi due vicini di lato tagliano la loro uno mezzo metro più alta, l’altro mezzo metro più bassa;
- ogniqualvolta ti trovi a passare nel raggio di trenta chilometri dalla casa, ti allunghi a spalancare porte e finestre per far respirare i muri;
- passi ore ad osservare le abitudini delle formiche che ti divorano gli scuri in legno, per poterne programmare al meglio il piano di sterminio.

Ma forse mi illudo, Fini è un politico e i politici queste cose non le fanno, trovano sempre qualcun’altro che le fa per loro: genitori, amici, domestici, sodali compiacenti.

 Loro se la godono e basta; perbacco, hanno ben altro a cui pensare!

... 

Dimenticavo.

La casa è indubbiamente tua anche se, come abbiamo fatto noi domenica scorsa – doloroso epilogo di fine stagione – parti dalla città con la penosa prospettiva di passare la giornata a sbaraccare tutto, vuotare la dispensa, sbrinare il frigo, disfare il letto, vuotare l'armadio, fare enormi fagottoni di biancheria, asciugamani, accappatoi, lenzuola, tende, strofinacci ecc. ecc. ecc.

Salvo poi farti sorprendere da una stupenda, calda e soleggiata domenica di fine estate, per cui costume e maglietta e via, in spiaggia per le ultime racchettate con gli amici (e gli ultimi furibondi scontri per aggiudicarsi il "Badile d'Oro 2010"). 

Perchè, se la casa è importante, ancora più importante è tutto quello che ci ruota attorno.
E al diavolo tutto il resto.

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