Come dicevo qualche giorno fa, il passaggio è stato repentino, repentino e traumatico.
Troppo: da un giorno all’altro siamo passati dal nano Bagonghi al Rigor Montis.
Questo cambiamento ha lasciato tutti sbigottiti: e se l’Italia è attonita, l’Europa è addirittura spaventata.
L’Italia cialtrona del se po’ ‘ffa, la gretta arroganza del celodurismo, il paese della pizza, di Pulcinella e del mandolino, dov’è finita?
Troppi sconvolgimenti. L’Italia e gli italiani non possono cambiare così di botto.
Troppi sconvolgimenti. L’Italia e gli italiani non possono cambiare così di botto.
C’è una reputazione, storicamente consolidata, da difendere.
E allora il nuovo premier – nelle opportune sedi – è stato costretto a fare un gesto rassicurante, ha dovuto dare un segnale di continuità…
… prima all’Italia…
… poi all’Europa.
E per tranquillizzare gli ultimi perplessi, il popolo, i mercati e quant'altro, et voilà, il colpo di teatro finale!
Ah, les italiens…
...
Detto questo, per i reati – tipo vilipendio a chissacosa o altri a me ignoti – che mi verranno ascritti, qualcuno tenterà di formulare la sua richiesta di condanna: il rogo. Non è che ci sia per caso tra i lettori un avvocato bravo che, magari patteggiando, possa farmela cavare - che ne so -, con un paio di minuti nel microonde?
Ma mi raccomando, un avvocato bravo: mica uno di quelli che d’estate calpestano inutilmente i campi da beach tennis tra il bagno Spina e il bagno Granchio!
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