Con immagini rigorosamente in bianco e nero (ce la passiamo male e quindi occorre essere austeri), il tema del calendario è: i miti del nostro tempo.
E nella copertina che pubblico riconoscerete una nutrita schiera di miti del nostro tempo che, vedendosi ivi raffigurati, saranno orgogliosi e felici come bovini che si rotolano nel letame.
Gli assenti non si lamentino: saranno sfuggiti agli obiettivi delle nostre macchinette fotografiche per colpe solo e soltanto loro, la prossima estate siano più presenti e più protagonisti e le cose forse cambieranno.
Gli altri miti del nostro tempo li troverete nelle pagine interne del calendario, non appena risolverò i drammi interiori che mi dilaniano (la capacità di scegliere non è decisamente il mio forte).
Forse già da domani sera, se la chiavetta internet che mi porterò dietro mi consentirà di comunicare efficacemente con il web.
Perché domani si parte per la montagna, luogo in cui notoriamente io mi ritrovo come un pesce fuor d’acqua, un pollo nel giardino di casa Amadori, un pinguino all’equatore, un gorilla al polo nord.
Perché domani si parte per la montagna, luogo in cui notoriamente io mi ritrovo come un pesce fuor d’acqua, un pollo nel giardino di casa Amadori, un pinguino all’equatore, un gorilla al polo nord.
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