venerdì 18 giugno 2010

dolorosi tagli

In vista del possibile ingaggio di Marighella, il Consiglio di Amministrazione del team si è riunito in serata all’esterno del bar del Moro.
Per poter valutare la sostenibilità economica dell’acquisto, il Presidente ha invitato il Tesoriere a rendicontare l’attuale situazione contabile. E’ emerso che in cassa abbiamo: 1 pallina da beach tennis giallo-blu del 2006 in pessime condizioni manutentive, 1 pallina giallo-verde del 2007 sgagnata da un cane, un overgrip color fucsia che nessuno ha mai osato utilizzare e una t-shirt della Cirio che può essere utilizzata solo come burka, per via del collo talmente stretto che impedisce il passaggio di qualsiasi testa.
In verità un po’ pochino per rendere appetibile l’ingresso nel team a un giocatore di quel livello.

 una concitata fase della riunione. Sullo sfondo   
l’Amministratore Delegato, sempre più lontano 
(anche fisicamente) dalla Presidenza; 
in primo piano una delle inconsapevoli vittime dei tagli

Per cui il Presidente, sentito il Consulente Legale, con il piglio che tutti gli riconosciamo ha prospettato la dolorosa necessità di operare dei tagli, e dopo una lunga e sofferta (ma neanche tanto) disamina della situazione, ha identificato puntualmente i rami secchi da tagliare, cioè quei giocatori per i quali l’impegno a farli crescere nel gioco del beach tennis risulterebbe troppo gravoso rispetto ai probabili risultati attesi.
Morale: i rami secchi sono stati ceduti al bagno Corallo e al bagno Bussola.  
Il Presidente stesso li ha aiutati seduta stante a fare i bagagli, a legare con lo spago le valigie di cartone colme di indumenti e suppellettili, bacio in fronte e straziante (ma neanche tanto) commiato. I  loro ombrelloni e lettini sono stati requisiti e affittati a famiglie di extracomunitari arricchiti, a cui sono state donate le due palle che erano in cassa e alcune racchette da beach tennis in truciolare laminato color betulla ricavate da due ante di un armadio dismesso recuperato a fianco di un cassonetto dell’immondizia in viale Raffaello. Con la plusvalenza derivante dall’affitto degli ombrelloni cercheremo di rimettere in sesto le casse del team, e via, verso nuove entusiasmanti avventure.

Oltretutto, la mossa del Presidente ha stupito i più attenti per la sua capacità di guardare oltre, di prevenire problemi di cui non è stata ancora pienamente colta la devastante criticità.
Dato che il Bagno Spina nei prossimi mesi ospiterà per tutti i fine settimana tutti i tornei possibili, dagli under 12 agli over 90 (con la sola esclusione di quello che più stava a cuore a tutti noi del team, il femminile under 21 “Salaria Sport Village”), oltre che a dimostrazioni degli sport più stravaganti, dal tchoukball al curling sulla sabbia, dal basket subacqueo alla passeggiata a piedi nudi sulle braci roventi (facile da organizzare, vista la cronica mancanza di un rubinetto e di una gomma per sguazzare i campi…), nonché presentazioni di batterie di pentole dietetiche, materassi ortopedici e antiacaro e chi più ne ha più ne metta, sarà sempre più difficile – se non impossibile - riuscire a giocare a beach tennis. 
Per cui le teste di ponte lanciate negli altri bagni ci garantiranno l’opportunità di poter praticare anche questa estate, nonostante tutti gli impedimenti, lo sport che tanto ci appassiona.

  tante le difficoltà economiche e organizzative del team:
ma il Presidente è sereno

mercoledì 16 giugno 2010

colpo grosso

Parecchio trambusto domenica mattina allo Spina Beach.
Siamo arrivati in spiaggia prestissimo e abbiamo cominciato a giochicchiare senza neanche spalmarci la protezione solare. Sapevamo che alle 11 sarebbe cominciato il primo di una interminabile serie di tornei.
E difatti verso quell’ora hanno cominciato a sloggiarci di campo in campo come fossimo gatti randagi, fino a che non ci siamo rassegnati e abbiamo cominciato ad osservare i marziani che si riscaldavano piano piano palleggiando tra di loro.
Ma non ci sono sfuggiti due che, in solitudine, giochicchiavano tristemente nell’ultimo campo in fondo. In un attimo abbiamo capito: A) che la loro coppia di avversari non si era presentata, e B) che quei due, secondo i soliti beninformati, altri non erano che Matteo Marighella e Alessandro Calbucci.
Beh, mica gli ultimi arrivati…
E da lì è scattata l’idea. 
Due delle tre migliori giocatrici di beach tennis degli ultimi 150 anni, racchette alla mano, si sono immediatamente avvicinate al loro campo, sulle prime con l’intenzione di chiedere ai due di fare qualche palleggio; 

 
le due si avvicinano baldanzose; 
il guardingo Marighella già subodora il raggiro...

Marighella fa finta di niente, e le due sono costrette a tergiversare…
 
poi – vista la loro concentrazione nel riscaldamento – con l’intento di rubare di soppiatto una foto con i due giocatori sullo sfondo.

 come si dice, piuttosto che niente è meglio piuttosto…
  
Alla fine, dopo tutta una tragica pantomima di cui vi risparmiamo i dettagli, questo è stato il sorprendente esito:

due (sicuramente) delle tre migliori giocatrici di beach tennis
 degli ultimi 150 anni con due (probabilmente) dei migliori 
giocatori di beach tennis degli ultimi 150 anni
 
Calbucci e Marighella: due grandi, nel beach tennis e in tutto il resto.

Alla fine i due hanno vinto il torneo e noi del team, convinti di aver portato loro fortuna, ci siamo presentati da veri cialtroni e senza alcuna vergogna, fieri nella nostra maglietta d’ordinanza, ai festeggiamenti finali.

Matteo Marighella, piacevolmente sorpreso, manifesta tutto il 
suo interesse  per il team e per il movimento de “I dannati del
 beach tennis”, anche se la racchetta al silicone  (in primo piano) 
non l’ha del tutto convinto

 Matteo Marighella posa con alcuni membri del team.
Ormai è fatta, se molla la Vision è dei nostri!

E tutto questo mentre al Bagno Granchio non facevano altro che starnazzare che era pronta la pizza della Franca…



giovedì 10 giugno 2010

uomini di pace

La giornata di sabato è iniziata con un atto di pace, tolleranza e buona volontà.
Sotto l’egida dei caschi blu dell’ONU, presso il check point istituito sul confine tra il bagno Spina e il bagno Granchio, si è svolta la commovente cerimonia di consegna della maglietta de “I dannati del beach tennis” al più grosso rappresentante di quel gruppo di beachtennisti transfughi di cui abbiamo parlato qualche tempo fa.

 la nostra ambasciatrice consegna la maglietta

 la nostra ambasciatrice istruisce il transfuga sulle modalità di lavaggio del capo
  
Purtroppo al termine della cerimonia, mentre girava per la passerella orgoglioso della sua maglietta, festeggiato dal gestore del bagno Granchio e dai suoi collaboratori che lo avevano calorosamente circondato (anche troppo calorosamente: sulle prime ci siamo chiesti perché la folla che lo accerchiava agitasse in aria dei mestoli, ma poi abbiamo pensato che fosse un’usanza tutta loro), il nostro eroe è stato visto improvvisamente accasciarsi a terra (sarà stata forse l’emozione?!?).

Fulmineamente soccorso dallo staff,  sembra sia stato portato in cucina, subito disteso sul padellone della pizza della Franca e immediatamente cosparso di erbe aromatiche (sarà stato forse per farlo rinvenire?!?).

Naturalmente noi speriamo che si sia rapidamente ripreso da questo piccolo incidente: perchè il mondo ha bisogno di uomini così.
Ah, dimenticavo.
Una comunicazione di servizio per gli abituali frequentatori del ristorante del bagno Granchio: nel prossimo weekend, magari evitate di ordinare la piadina con la porchetta. 

sabato 5 giugno 2010

le magliette dei dannati

Per le vicissitudini che mi hanno tenuto lontano dalla rete, del progetto magliette non ne abbiamo parlato qui sul blog. Tuttavia ogni aficionados che frequenta il bagno Spina o i campi del Beach Planet, bene o male, ne è stato ampiamente informato.
Orbene il 2 giugno, sulla spiaggia dello Spina Beach 48, è iniziata la consegna delle esclusive, coloratissime magliette de “I dannati del beach tennis”.
 ne converrete: le magliette sono le uniche cose carine della foto

Tutti i fortunati che le avevano prenotate sono pregati di farsi vivi.
Tra parentesi, siamo riusciti ad ottenere una cospicua riduzione del loro prezzo, ricorrendo ad un innocente artificio.  
Abbiamo contattato un amico trader a Wall Street che, durante una serrata seduta di contrattazioni, ha erroneamente digitato sul titolo della “Fruit of the Loom” una compravendita di “one billion of t-shirt”, invece che di “a hundred of t-shirt”, che erano poi quelle che avevamo ordinato.
 l'euforia dei mercati

Questa lieve svista ha provocato prima un picco terrificante delle quotazioni, poi – a correzione avvenuta – un rimbalzo negativo con il crollo verticale dei titoli. Come effetti di secondaria importanza questo ha provocato una depressione caspica del mercato finanziario, una piccola crisi economica a livello planetario, la bancarotta di quasi tutti i paesi produttori di cotone, e per finire Grecia e Ungheria alla canna del gas.
 lo sconforto dei mercati

Mario Draghi dalla Banca d’Italia è passato a fare il cassiere allo sportello dell’Agenzia 6 della Cassa di Risparmio di Ferrara, mentre Tremonti l’hanno preso a correggere i 730 al CAAF della Coldiretti.
Ma questa particolare fase congiunturale ha sortito gli effetti che speravamo, cioè la drastica riduzione del costo delle nostre magliette. Da 6 e 5 euro: un meno 20%, mica gnacchere! Finanziariamente, siamo dei geni del male.
 
  







 il toro di Wall Street, simbolo del mercato rampante; incapaci di afferrarlo per le corna, ci siamo limitati a prenderlo per il culo

Ora “I dannati del beach tennis” hanno – secondo Moody’s – un rating di Aaa. Meglio dell’Italia. Come il Lussemburgo.
Però affrettatevi: come anticipato dalla mia signora su Facebook, le ultime magliette – considerate alla stregua di opere d’arte, quasi come le scatolette di Piero Manzoni - sono ormai quotatissime, e una delle ultime è stata battuta per una cifra astronomica presso l’agenzia d’aste “L’Ariete” del Lido degli Estensi.