venerdì 18 settembre 2009

il contesto

E’ venuto il momento di contestualizzare un po’ l’ambiente, di dare alcune indicazioni a chi non lo conoscesse.
Il centro di tutto è il Bagno Spina, o Spina Beach 48 come enfaticamente recita il cartello all’ingresso, gestito da Carla e Nazzareno (che vedete ritratto nell’ultima foto del penultimo post).
Esso confina a nord con il Bagno Granchio (o Granchio Beach 47, neanche fossimo in California), e a sud con il Bagno Las Vegas (eddai, neanche fossimo in Nevada).
Di cosa ci sia oltre, il normogiocatore di beach tennis sa ben poco; nomi come Malua, Kursaal, Eden, suonano alle sue orecchie come irraggiungibili luoghi esotici, misteriosi e leggendari un po’ come Timbuktù, Shangri-La o El Dorado.

mappa  

I rapporti istituzionali tra i bagni appaiono piuttosto freddi, quando non ostili.
E recenti migrazioni di clienti da un bagno all’altro non hanno certo contribuito ad un miglioramento di tali rapporti. Sporadiche fughe di clienti nei bagni vicini, attratti dalle sirene della sopravvalutata “pizza della Franca” da una parte o dal miraggio di poter utilizzare un campo da beach tennis libero dall’altra, sono mal tollerate dei gestori. 
Succede talvolta che taluni personaggi di clan familiari, malamente fuoriusciti dallo Spina negli scorsi anni, si presentino ostentatamente a giocare sui campi (forti naturalmente di un invito); in tal caso, per evitare spiacevoli incidenti diplomatici, membri dello staff prelevano prontamente Nazzareno, che viene sedato, legato ad una sedia, imbavagliato e rinchiuso – schiumante di rabbia - in cucina almeno fino a quando gli invasori non se ne vanno.
E’ anche successo che clienti dello Spina, avventuratisi sui campi del Bagno Las Vegas, siano stati brutalmente scacciati. Posso però testimoniare che i poveretti non erano andati per occupare un campo, bensì per allontanare gli stormi di corvi che non solo erano appollaiati tutti in fila sui nastri del net, ma stavano addirittura nidificando sui pali di sostegno delle reti, invogliati dalla pace e specialmente dalla solitudine del luogo. 

Nella mappa trovate poi alcuni riferimenti che è opportuno spiegare.
Il primo è lo Spritz.
Il fiume Spritz nasce dal bancone del bar del Bagno Spina. E’ un fiume misterioso, carsico, a carattere torrentizio e a portata variabile. La sua portata difatti è nulla per la maggior parte della giornata, ed è massima dalle ore 18 fino all’ora di cena. Invece di sfociare da qualche parte, come tutti i fiumi perbene, esso scompare, inghiottito misteriosamente assieme a patatine fritte, olive e stuzzichini vari.
Il secondo è il mare.
Si narra che in fondo alla passerella ci sia un qualcosa, una massa liquida maleodorante, che gli indigeni impauriti chiamano, sottovoce, “mare”. Questo luogo piuttosto inverosimile, ammesso che esista, è comunque del tutto sconosciuto ai giocatori di beach tennis, convinti che sia un’altra delle tante storie frutto di fantasie e  superstizioni popolari.

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