lunedì 20 dicembre 2010

la ONLUS - 2

Appunto, i volontari.

Non si capisce ancora cosa possa spingere un normogiocatore di beach tennis ad assoggettarsi allo strazio delle partite ONLUS.
Esaltazione mistica? Volontà di espiare chissà quali colpe? Puro masochismo?

immagine simbolo della ONLUS 
“Fai giocare chi è meno fortunato di te”

Pochissimi sono i casi riportati in letteratura in cui un giocatore consapevole si trova nella condizione di dover obbligatoriamente affrontare una partita ONLUS.

Il caso più tipico di prestazione ONLUS obbligatoria è quello della partita con la moglie. 
Statisticamente, la stragrande maggioranza dei normogiocatori di beach tennis è equipaggiata di una moglie antropologicamente inadatta alla pratica di questo sport.
E’ uno psicodramma, purtroppo moralmente ineludibile, che ha profondamente segnato sterminate schiere di giocatori. Psichiatri e psicoterapeuti continuano a lucrare sulle conseguenze di queste esperienze nefaste: giocatori perseguitati da incubi notturni popolati di palline che schizzano nelle direzioni più bizzarre, da peregrinazioni nelle sabbie infuocate per recuperarle, da racchettate a vuoto che frantumano nocche e falangi, da continui rimbrotti che iniziano sul campo, continuano sotto l’ombrellone ed esplodono tra le mura domestiche… Un inferno.

Caso simile, appena più sopportabile perchè gli esserini responsabili di tanta pena sono pur sempre sangue del tuo sangue, è la partita ONLUS con i figlioletti. Uno strazio che tuttavia deve essere vissuto con apparente gioia, una tortura da subire con il sorriso sulle labbra, una pena nella pena. Chi ha avuto la fortuna di uscire indenne da una simile esperienza, afferma di aver compreso le radici profonde del mito greco di Crono, il dio che divorava i figli appena nati.

il dio Crono (Saturno per i Romani), divora un figlio 
che gli ha appena chiesto di fare due palleggi

Un altro caso, ma con implicazioni più sottili e perverse che attenuano e addirittura sovvertono le naturali pulsioni del giocatore di beach tennis, è la partita ONLUS con una giovane donna, inabile al gioco ma inconfutabilmente stragnocca. 

  ragazza che, imparando il beach tennis con l'aiuto 
disinteressato di un volontario ONLUS, potrà 
finalmente sperare di fare una qualche amicizia in spiaggia 

Qui l’animo del giocatore è dilaniato da un drammatico conflitto interiore. Da una parte l'istinto del maschio predatore, dall'altra l'etica del beachtennista, il sogno e l'incubo, il diavolo e l'angelo che combattono in una mente ottenebrata da cariche ormonali simili a quelle degli Ussari a cavallo.

giocatore che, con umiltà e pazienza, è in procinto 
di iniziare una stragnocca ai piaceri del beach tennis

Qualunque efferatezza la stragnocca faccia, lo stato di confusione ipnotica in cui versa il normogiocatore lo porta sempre a giustificarla: la stragnocca non sbaglia mai, la stragnocca ha sempre ragione.

Per esempio:

"No, no, hai fatto bene a colpire la pallina di rovescio, anche se tra la tua racchetta e la pallina c'era la mia testa..."

"Ma figurati, la mano non me l'hai mica  frantumata completamente, vedi, ho ancora tre falangi quasi intere..."
  
"Brava, bel colpo! Sssi, quello che è volato di là dalla rete è il mio orecchio... nooo, non ti preoccupare, tanto era quello con cui ci sentivo di meno, e poi me ne rimane un altro!"

"No, non è holpa hua, ma adehho la phallina non riehsco a shputalla, mahari stahera hon halma a hasa hrovo a infilahe un huhhiaio denthro l'esofaho..."

Nell'affrontare un’esperienza del genere, è importante mantenere il sangue freddo e ripetere continuamente il mantra fondamentale del giocatore ONLUS: "Questo non è beach tennis, è un'altra cosa.... questo non è beach tennis, è un'altra cosa....“ 
Anche se poi, mentre l’agonia beachtennistica si rivelerà crudamente reale, l'altra cosa rimarrà per sempre sull'etereo piano dei sogni irrealizzati, sommando frustrazione a frustrazione.

 giocatore dopo la prestazione di volontariato 
beachtennistico svolta a favore di una stragnocca 

La prossima volta parleremo dell'altro livello del volontariato ONLUS, quello più elevato, quasi evangelico, di chi sacrifica spontaneamente - senza obblighi o tornaconti - parte della propria vita a favore dei reietti del beach tennis.

- 2. continua -

p.s. - E' passato tanto tempo dall'ultimo post, ma per motivi tecnici. Noterete  che questo è stato pubblicato in digitale, non più in analogico:  tutta un'altra cosa.

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