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mercoledì 13 gennaio 2010

un felice epilogo ed una nuova disavventura

Come previsto, il Presidente è già tornato a casa.

I dubaiti lo hanno rispedito - addormentato -, avvolto in un vecchio tappeto persiano diretto a Smirne, ma erroneamente recapitato presso la nota agenzia di aste d’arte “L’Ariete” del Lido degli Estensi. Il gestore dell’agenzia (l’uomo dalla “esse” più sonora dei Lidi: memorabile la sua descrizione di un quadro di non so quale artista contemporaneo, le cui dimensioni erano di “centimetri sciescianta per sciescianta”), dopo un primo momento di comprensibile sorpresa, ha colto al volo l’opportunità di trarre vantaggio dall’inaspettato evento, e a parte il tappeto che ha spacciato per un Bukhara del XVI secolo (“sciedicescimo sciecolo”), ha tentato di battere all’asta anche il Presidente, ancora assopito, spacciandolo per una raffinata statua del Buddha dormiente.

falsi monaci tibetani tentano il recupero del Presidente

Alcuni membri del team, prontamente avvisati di quanto stava accadendo da amici della zona, si sono precipitati all’agenzia travestiti da bonzi e, dopo una strenua gara con offerte al ribasso, si sono aggiudicati la presunta statua per la ragguardevole cifra di 12 euro e mezzo.

Poche ore dopo il Presidente, ancora confuso, è stato restituito agli affetti della famiglia.

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Purtroppo dobbiamo segnalare un’altra disavventura occorsa a due anziani membri del team.

I due poveretti, raggirati da persone che avevano magnificato loro la bellezza della montagna durante l’inverno, sono stati avvistati sui campi innevati delle Dolomiti dove, storditi dall’ambiente ostile, per rinfrancarsi avevano cominciato a palleggiare lanciandosi sulle prime dei canederli e successivamente rudimentali palle di neve pressata.

Avvicinati con cautela dai feroci assistenti sociali di una casa di riposo della zona, la “Arbeit Zimmerfrei”, sono stati prontamente catturati e rispediti a casa. 

l'attimo prima della cattura, mentre i due vengono circondati dagli assistenti e dai loro rottweiler, di norma utilizzati per la pet therapy

Ora riposano serenamente, abbracciati alla loro racchetta, cercando di dimenticare la brutta avventura.

giovedì 7 gennaio 2010

tutto è bene quel che finisce bene

 Purtroppo l’inevitabile è accaduto. 

 E questo quando ancora non avevamo ancora smaltito l’euforia per l’affare appena concluso: in cambio delle tre migliori giocatrici degli ultimi 150 anni avevamo inaspettatamente ottenuto i quattro cammelli richiesti. 

le tre migliori giocatrici degli ultimi 150 anni posano ignare dei tumultuosi eventi in corso (sullo sfondo le quattro creature coinvolte, altrettanto ignare di quanto sta succedendo) 

 Anche se il quarto cammello, per la verità, era piuttosto spelacchiato e si è rivelato fin da subito affetto da una brutta forma di colite cronica, flatulenza molesta e incontinenza intestinale. Il tutto completato da strane cose che si agitavano nelle feci dello sfortunato animale e che sulle prime pensavamo fossero dei serpenti ma che poi esperti locali ci hanno rivelato essere vermi, generati dal fatto che probabilmente la bestia non era stata adeguatamente sverminata nella prima infanzia (vale a dire, supponiamo, non meno di 50 anni fa).

 Beh, dicevo, non avevamo ancora smaltito l’euforia che ci è arrivata subito addosso l’inaspettata doccia fredda: in sostanza è successo che, a poche ore dalla conclusione dello scambio, i nostri contraenti arabi hanno invocato il diritto di recesso. 

 L’interprete ha provato a sintetizzarci le motivazioni di questo inaspettato dietro-front.

 Pare che la meno remissiva delle tre ragazze abbia cominciato a rompere i maroni (strano, per come la conosco non è da lei…) in misura tale che l’emiro avrebbe, in sintesi, esclamato: “Vabbè Dubai, ma grosse come me le hanno fatte venire queste – specialmente quella piccola mora (quella al centro della foto, per capirci) che non ha fatto altro che starnazzare fin dal primo momento - proprio NO!”

 Visto che i datteri ce li eravamo spazzolati in un battibaleno e che ai cammelli c’eravamo già un po’ affezionati, ci dispiaceva rinunciare all’affare concluso, e quindi abbiamo cercato di riaprire la trattativa salvando il salvabile.

 Dopo un faticoso balletto di proposte e controproposte con i vertici dell’emirato, siamo comunque riusciti ad arrivare alla geniale soluzione! Tenuto conto dell’immaginario estetico e delle preferenze somatiche dei popoli mediorientali (si sa, il capello biondo, le forme procaci e generose…), al posto delle tre donzelle abbiamo ceduto qualcosa di altrettanto prezioso: 

in primo piano, l’allettante contropartita 

 Tanto tra un po’, quando capiranno cosa gli costerà mantenerlo, ci rimanderanno indietro pure lui.

lunedì 4 gennaio 2010

potevamo forse mancare?

Tanto per smentire le voci secondo le quali nel pomeriggio di ieri sarebbero state viste sagome sospette agitarsi attorno alla rete ancora issata nei pressi del Bagno Spina (pare sbuffassero come cetacei spiaggiati, ma più probabilmente saranno stati leoni marini, o forse otarie…), pubblico volentieri la foto del team che, in qualità di ambasciatore del beach tennis nel mondo, ha appena partecipato alla cerimonia inaugurale del grattacielo più alto del mondo, il “Burj Dubai” – il cui nome è stato prontamente cambiato in “Burj Khalifa” in onore dello sceicco che ci ha messo i soldi.

Vista la promettente vocazione beachtennistica del Golfo Persico, ci è stato proposto di organizzare sulle spiagge dell’Emirato il prossimo torneo di racchettoni. Dopo un  breve consulto, abbiamo accettato con entusiasmo; in cambio ci siamo limitati a chiedere che il grattacielo venisse ribattezzato “Burj Zurma”, di essere nominati Gran Visir, che ci fossero messi a disposizione sine die i cinque piani centrali dell’Hotel Armani che, per l’occasione, abbiamo preteso venissero riarredati da Dolce&Gabbana (così, tanto per rompere i maroni), oltre naturalmente ad un harem a testa di giovani danzatrici del ventre.

Gli astuti arabi, dopo una frenetica discussione nella lingua locale i cui fonemi ricordano curiosamente delle risate sguaiate, hanno formulato la loro controproposta: offrirebbero mezzo chilo di datteri, due taniche di benzina e tre cammelli in cambio delle “tre migliori giocatrici degli ultimi 150 anni”.

Beh, se arrivano a darci quattro cammelli, quasi quasi accettiamo…