Sul ponte del Logonovo incrocio una ragazza in bicicletta; mi sembra di conoscerla, e mi sbraccio per salutarla. Ovviamente è una perfetta sconosciuta che mi guarda perplessa. Notando però che sul sellino posteriore c’è un bambino, fingo di aver salutato lui, abbozzando un sorriso. Dopo pochi secondi sento il bambino scoppiare in un pianto dirotto, e immediatamente ne capisco il motivo, vedendomi riflesso in una vetrina: quello che io, stravolto dalla fatica, pensavo fosse un sorriso altro non era che l’orrido ghigno di Mefistofele.
giovedì 27 maggio 2010
il ritorno
Sul ponte del Logonovo incrocio una ragazza in bicicletta; mi sembra di conoscerla, e mi sbraccio per salutarla. Ovviamente è una perfetta sconosciuta che mi guarda perplessa. Notando però che sul sellino posteriore c’è un bambino, fingo di aver salutato lui, abbozzando un sorriso. Dopo pochi secondi sento il bambino scoppiare in un pianto dirotto, e immediatamente ne capisco il motivo, vedendomi riflesso in una vetrina: quello che io, stravolto dalla fatica, pensavo fosse un sorriso altro non era che l’orrido ghigno di Mefistofele.
venerdì 15 gennaio 2010
rettifiche al post e risposte alla posta
Per evitare il risentimento di gente permalosa, rettifico alcune cose dell’ultimo post:
1) il gestore dell’agenzia d’aste d’arte “L’Ariete” non è l’uomo dalla “esse” più sonora dei Lidi, ma un fine dicitore dalla voce sexy e profonda, degno erede di Alberto Lupo;
2) il Presidente non è stato spacciato per una raffinata statua del Buddha dormiente, ma per una pregiata copia tardo ellenistica del Discobolo di Mirone;
copia romana della celebre statua del discobolo di Mirone
la raffinata copia del discobolo di Mirone battuta alla casa d'aste "L'Ariete"
3) la cifra di aggiudicazione è stata dichiarata in 12 euro e mezzo esclusivamente per motivi fiscali: in realtà si vocifera di un importo enormemente superiore;
4) i membri del team che si sono aggiudicati l’asta non erano vestiti da bonzi tibetani, bensì da guerrieri achei;
5) i due protagonisti della disavventura sulle nevi non sono anziani membri del team, ma giovani e vigorosi “membri anziani del team”: praticamente una carica onorifica;
6) la “Arbeit Zimmerfrei” non è una casa di riposo, ma la più esclusiva “beauty farm” della zona, gli assistenti sociali erano giovani massaggiatrici geishe e i rottweiler dei pechinesi, per di più castrati.
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Qualche sorpresa nella posta elettronica.
Si è rifatto vivo dopo tanto tempo uno dei desaparecidos (se non vi ricordate, guardate qui) - il più corpulento del gruppo - che, dopo averci fatto gli auguri, auspicava che ci si potesse “reincontrare magari su un campo neutrale...direi presso i campi del B. Las Vegas tanto per intristirci tutti un pò..!!”.
Io direi che potremmo reincontrarci dietro il bagno Las Vegas, all’alba, assistiti dai padrini: scegli tu l’arma, basta che non sia una forchetta, (ovviamente, con quella saresti imbattibile…).
E poi comunque dobbiamo smetterla con queste facili ironie sul bagno Las Vegas. Non è un bagno triste o inospitale, ma solamente un bagno riservato. Sempre per e-mail, una delle tre migliori giocatrici degli ultimi 150 anni mi ha mandato una foto, che casca a fagiolo.
in primo piano, un membro del team sorveglia le evoluzioni del gabbiano, che pare intenzionato a sganciare sui campi; sullo sfondo deserto, il bagno Las Vegas
Come noterete, dietro si vede una rete del Las Vegas con due curiosi cartelli appesi ai lati;
l'ingrandimento rivelatore!
ingrandendo si evidenzia la cordiale scritta di benvenuto: “L’utilizzo dei campi è riservato ai clienti del bagno Las Vegas”, a cui una vile mano ignota ha però misteriosamente aggiunto, tra le parole “ai” e “clienti”, il numero “3”. Come a rimarcare, tra i giocatori di beach tennis del suddetto bagno, la costante e cronica assenza di un quarto.
Si vede che lì, come dicevano i latini, “quartum non datur”.
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Se qualche lettore di questo blog volesse poi dare una mano alla popolazione di Haiti, può donare 2 euro per ogni SMS inviato al numero 48541 dai cellulari Tim e Vodafone, o anche da rete fissa Telecom Italia.
Grazie.
mercoledì 13 gennaio 2010
un felice epilogo ed una nuova disavventura
Come previsto, il Presidente è già tornato a casa.
I dubaiti lo hanno rispedito - addormentato -, avvolto in un vecchio tappeto persiano diretto a Smirne, ma erroneamente recapitato presso la nota agenzia di aste d’arte “L’Ariete” del Lido degli Estensi. Il gestore dell’agenzia (l’uomo dalla “esse” più sonora dei Lidi: memorabile la sua descrizione di un quadro di non so quale artista contemporaneo, le cui dimensioni erano di “centimetri sciescianta per sciescianta”), dopo un primo momento di comprensibile sorpresa, ha colto al volo l’opportunità di trarre vantaggio dall’inaspettato evento, e a parte il tappeto che ha spacciato per un Bukhara del XVI secolo (“sciedicescimo sciecolo”), ha tentato di battere all’asta anche il Presidente, ancora assopito, spacciandolo per una raffinata statua del Buddha dormiente.
falsi monaci tibetani tentano il recupero del Presidente
Alcuni membri del team, prontamente avvisati di quanto stava accadendo da amici della zona, si sono precipitati all’agenzia travestiti da bonzi e, dopo una strenua gara con offerte al ribasso, si sono aggiudicati la presunta statua per la ragguardevole cifra di 12 euro e mezzo.
Poche ore dopo il Presidente, ancora confuso, è stato restituito agli affetti della famiglia.
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Purtroppo dobbiamo segnalare un’altra disavventura occorsa a due anziani membri del team.
I due poveretti, raggirati da persone che avevano magnificato loro la bellezza della montagna durante l’inverno, sono stati avvistati sui campi innevati delle Dolomiti dove, storditi dall’ambiente ostile, per rinfrancarsi avevano cominciato a palleggiare lanciandosi sulle prime dei canederli e successivamente rudimentali palle di neve pressata.
Avvicinati con cautela dai feroci assistenti sociali di una casa di riposo della zona, la “Arbeit Zimmerfrei”, sono stati prontamente catturati e rispediti a casa.
l'attimo prima della cattura, mentre i due vengono circondati dagli assistenti e dai loro rottweiler, di norma utilizzati per la pet therapy
Ora riposano serenamente, abbracciati alla loro racchetta, cercando di dimenticare la brutta avventura.