martedì 30 novembre 2010

la ONLUS - 1


Novembre.
Passata Halloween, passato Ognissanti, passato Ognimmorti, novembre resta comunque uno dei mesi più angoscianti dell'anno. L'aria è talmente pregna di umidità che nella stanzetta dove c'è il computer con cui scrivo sono spuntati alcuni funghi. Per la precisione un Boletus Edulis sul tappetino del mouse, e un Amanita Phalloides sul sedile della mia seggiola. Di quest'ultimo mi ha preoccupato fin dal primo momento più l'aggettivo che il sostantivo, ragione per cui - capirete - sono rimasto alla larga per un po'.
E anche adesso, quando mi siedo, tendo a farlo con una certa, comprensibile circospezione.

Fin dall'ultimo post pubblicato, vi dovevo una spiegazione: la ONLUS.

Come sapete, il Team si dibatte da tempo in ristrettezze economiche che ne hanno impedito il suo potenziamento e rilancio in grande stile, con l’acquisizione di giocatori importanti e il taglio di segmenti improduttivi o dannosi.
E d’altra parte il Team, radicato com'è nella comunità umana del Bagno Spina, è consapevole del suo dovere morale di gestire l’impatto del beach tennis a livello sociale, contemperando le esigenze dei giocatori scarsi (la gran parte degli affiliati) con quelle dei giocatori incapaci (un'agguerrita minoranza). 
In sostanza le esigenze dei Bozambo con quelle degli Zambo.
Troppo spesso in spiaggia si assisteva a scene patetiche dove i giocatori scarsi, adducendo le scuse più inverosimili, si negavano a quelli incapaci, che si avvicinavano speranzosi ai campi - con lo sguardo del bastardone abbandonato-, per avere la possibilità di fare anche solo pochi palleggi...

No, decisamente non si poteva continuare così!
Nei beachtennisti più sensibili sono scattate particolari dinamiche di solidarietà umana, in virtù delle quali è maturata la convinzione che anche gli individui (beachtennisticamente parlando) meno fortunati, non potevano essere ignorati o abbandonati. Anche nel beach tennis, nessuno può essere lasciato solo.
Così è nata l’idea di fondare la ONLUS, che è stata denominata - significativamente -: “Fai giocare chi è meno fortunato di te”.

L'uovo di Colombo: da una parte si potevano risolvere i problemi economici del Team, permettendogli di accedere - come ONLUS -  a succulente quote del 5 per mille dell'IRPEF, dall'altra si mitigava il malcontento nei rapporti tra beachtennisti di diversa (seppur infima) levatura.
Ne abbiamo parlato con il Presidente che, convocato il Tesoriere, ci ha chiesto chiarimenti su cosa significasse la sigla ONLUS. Alla parola “organizzazione”, il Presidente ha cominciato a sorridere, sorriso che si è trasformato in sghignazzo quando abbiamo pronunciato i termini “non lucrativa”. Quando poi abbiamo concluso l’acronimo con le parole “di utilità sociale”, il Presidente ululava scomposto rotolandosi al suolo e sbattendo alternativamente i palmi delle mani per terra.
Poi però quando però ha sentito il Tesoriere che tintinnava come un registratore di cassa, mentre gli occhi gli roteavano nelle orbite visualizzando alternativamente al posto delle pupille i simboli del dollaro e dell'euro, si è fatto improvvisamente attento, e dalla sua bocca sono uscite solenni le seguenti parole:
"Ok, procedete!"
Quindi i due si sono abbracciati, dandosi grandi pacche sulle spalle e accennando pazzi di danza.
E mentre si allontanavano parlottando tra di loro, abbiamo percepito alcuni spezzoni di frasi, come "stimolare il benessere psicofisico degli affiliati”, " trasformare il bagno", " centro benessere", "privè", "massaggi", "riutilizzare  i pali di sostegno delle reti", "lap dance", "ucraine", "Lido delle Nazioni", "bunga" e altre cose che non abbiamo ben capito e di cui non siamo riusciti a collegare i reconditi significati.  Ma certo quei due ci hanno dato l'impressione di pensare veramente in grande!
Poi sono emerse alcune difficoltà. La prima di carattere economico, in quanto pare che con la recente legge di Stabilità il Governo abbia pesantemente ridotto le quote dei fondi del 5 per mille destinate alle ONLUS. 

  
Il ministro dell'economia, durante il consueto controllo urologico: 
anche stavolta la prostata è a posto! O forse è spuntato un fungo anche sulla sua poltrona, e si è seduto soprappensiero?

La seconda, prettamente di carattere pratico, è data dal fatto che - sfortunatamente - la componente essenziale di una ONLUS sono i volontari.
Dettaglio che si è rivelato non proprio insignificante...

- 1. continua - 

p.s. -  Mario Monicelli ha deciso di andarsene. Ok, sempre più soli...

lunedì 1 novembre 2010

(p)halloween

La notte di Halloween è appena passata. 
Il fatto che sia una festa di origine celtica già non mi dispone tanto benevolmente nei suoi confronti, però che ci sia della gente che per tutta la notte se ne va in giro travestita da mostro è una cosa che mi ha sempre fatto sorridere.
Poi mi fanno una grande tenerezza i bambini che suonano al campanello e urlano minacciosi al citofono: "Dolcetto o scherzetto?"


Mi piace pensare che possano essere quegli stessi piccoli mostri - che si manifestano finalmente nella loro reale forma demoniaca - che ci hanno perseguitato per tutti i maledetti fine settimana di quest'estate con il loro stramaledetti tornei di beach tennis under 12/14/16, per cui mi affaccio volentieri alla finestra e gli lancio giù (anche con una certa veemenza, devo dire) torroncini, caramelle e dolciumi vari. Naturalmente scaduti da almeno due anni. Così, tanto per far coincidere il dolcetto con lo scherzetto... Mi piace immaginare i pargoli che, al loro ritorno a casa dopo essersi impigozzati di schifezze, passano il resto della notte sdraiati sul pavimento del bagno abbracciati al water, invocando i druidi affinchè intervengano per lenire con le loro pozioni magiche i cataclismi intestinali e i paurosi meteorismi che li stanno sconquassando.

Quest'anno però, oltre ai tradizionali costumi da streghe, fantasmi, vampiri e licantropi, gli aficionados di questa festività hanno adottato un nuovo e pauroso travestimento, che allude ad una recentissima e singolare figura mostruosa scaturita dalle orrorifiche narrazioni estive raccolte tra gli ombrelloni del litorale di Spina.
E' un particolarissimo morto vivente, dallo sguardo vacuo e spento di chi ha visto nefandezze inenarrabili,  un essere privato della propria volontà che cammina seminudo nei suoi boxer di ordinanza, racchettone in mano, braccia e testa a penzoloni trascinando i piedi come fossero semisprofondati nella sabbia...
E' lo zombi del beach tennis: il non-morto reduce da una partita ONLUS!


in primo piano, un volontario della ONLUS 
"Fate giocare chi è meno fortunato di voi". Noterete che, ormai incapace di reagire, si sta lentamente trasformando in zombi...