martedì 20 luglio 2010

also sprach Zurmathustra

Un buon fine settimana, guastato appena dal vento di domenica.
E dagli esiti di una sanguinosa battaglia condotta a racchettate dal sottoscritto in coppia con il più rinomato hair stylist della città contro, nientepopodimenochè, il Tesoriere del Team e – udite udite – il Presidente.

 i due sfidanti in una foto di qualche anno fa, 
quando erano ancora in forma

Quel pomeriggio in cui tutto è cominciato c’era ancora un caldo torrido. Ma è bastato l’incrocio dei nostri quattro sguardi e il virtuale guanto di sfida è stato lanciato.
Il mio compagno, avvicinandosi al campo da beach tennis, si è cinto la fronte con una fascia della Turquoise che di sicuro non gli ha migliorato la lucidità, impedendo l’afflusso del sangue al cervello.

 il mio compagno in una foto di qualche anno fa, quando
 era decisamente inguardabile; adesso un pò è migliorato

Io personalmente, stravolto da ore di gioco (avevo da poco finito il mio turno di volontariato a servizio dell’ONLUS, cosa di cui riparleremo tra breve), mi ero svitato le gambe – che sentivo leggermente appesantite - e le avevo appoggiate sul lettino, avvolte in un asciugamano imbevuto di formalina. 
Mi sono poi legato ai moncherini due basamenti da ombrellone e sono sceso in campo così (e scusate se ho usato l’espressione “sceso in campo”).
I nostri sfidanti li abbiamo visti tonici, ben motivati. Dopo alcuni colpi riusciti ridevano come bambini, accennando passi di danza. Io e il mio compagno allora ci siamo guardati, e abbiamo tacitamente assentito…
Era l’ora dell’happy hour (la fascia oraria in cui si applicano sconti), e mandarli via delusi ci sembrava poco carino: ci vuole così poco a fare felici le persone! E quindi abbiamo deciso di perdere, con l’eleganza, la leggerezza e il fair play che ci contraddistingue.

Ovviamente il giorno dopo abbiamo riproposto la sfida: ci è sembrato doveroso ristabilire lo stato delle cose, perché donare un momento di felicità alle persone è sicuramente una cosa buona, ma alimentare illusioni è pericoloso. Per cui abbiamo ristabilito le distanze, con il consueto gioco-spettacolo che è un po’ ormai il nostro marchio di fabbrica, fatto di potenza e di grazia, di forza e di intelligenza, di incontenibile bellezza e di umile modestia.

Domenica sera, prima di tornare a casa, passando per il bagno all’ora dell’aperitivo, abbiamo visto  il Presidente seduto ad un tavolino, lo sguardo perduto attraverso un calice vuoto. Anche la compagnia di quelli seduti accanto non riusciva a consolarlo, ma è bastato un mio accenno all’esito della nostra ultima sfida che si è rianimato, e ha cominciato a filosofeggiare.

 silenzio, l'Illuminato ci parla...

L’assunto iniziale dei suoi ragionamenti è stato che innanzitutto la loro non era stata una sconfitta, bensì una mancata vittoria.
Poi ha sviluppato un concetto piuttosto complesso, affermando che nella vita non esistono i problemi: esistono solo le soluzioni, che diventano problemi nel momento in cui non funzionano.  Estendendo poi il ragionamento in un ambito umanistico-antropologico, ha aggiunto che, a ben guardare, tutte le soluzioni sono dentro noi stessi. E che pertanto non potevano essere altro che soluzioni di merda (e scusate se ho usato l’espressione “merda”, ma è doveroso riportare esattamente i concetti espressi).
Corollario conclusivo che ha tracciato un’ardita parabola tra l’escatologico e lo scatologico.
Sono rimasto stupito. Quell’uomo non finisce mai di meravigliarmi.
E’ noto che, all’interno di comunità socialmente strutturate, chi è in grado di elaborare pensieri di tale profondità assume un’autorevolezza, un’aura magica che spaventa e che gli fa guadagnare il rispetto di tutti i membri.
Gli sciamani si affidano a sostanze che amplificano la percezione della realtà, come il fungo peyote, i druidi ricorrevano alle erbe magiche, gli stregoni dei nativi americani alla percussione ossessiva dei tamburi sacri….
Credo che il suo segreto sia in quel calice vuoto, lente attraverso cui filtra una visione del mondo che gli rivela verità superiori, che noi non saremo mai in grado di cogliere.
Me ne sono andato, meditabondo e un po’ preoccupato. 
Per me, nel vino bianco frizzante del Bagno Spina ci deve essere del metanolo.

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