venerdì 23 dicembre 2011

piccoli accorgimenti per ovviare all’inesistenza di Babbo Natale

Premesso che il tradizionale calendario (c’è anche quest’anno, che sarà anche l’ultimo, almeno secondo i Maya, popolo con una gran testa ma notoriamente privo di collo) lo pubblicherò tra qualche giorno, e cioè non appena mein doktor libererà mie braccia imprigionate da camicia bianca con lunghe maniche che si legano dietro la schiena, facendomi uscire da mia cameretta con pareti imbottite come trapunta invernale, devo darvi alcune notizie.

Brutte.

Prima notizia: le cose vanno come vanno, e cioè male.
Se l’anno scorso le renne comacchiesi - quelle dalle caratteristiche corna ritorte a forma di anguilla marinata -, volando nel cielo stellato sopra le nostre teste la notte di Natale, avevano sganciato di tutto tranne che doni, sappiate che quest’anno si sono alimentate con del foraggio molto ma molto più ricco di fibre: quindi vedete un po’ voi.

Seconda notizia: Babbo Natale non esiste.

Terza notizia: neanche la Befana.

Quindi facciamoci coraggio: ci siamo solo noi.
Che però di questi due personaggi sappiamo coglierne lo spirito. Dobbiamo riuscire quindi a riprogrammarci, guardare il futuro con occhi nuovi e da un diverso punto di vista, senza rimpianti, niente piagnistei, palla lunga e pedalare.
Cambia la scena, ma noi dannati (e non solo del beach tennis) siamo sempre gli stessi: voglio proprio vedere chi la spunterà alla fine!
E due sane racchettate, anche se maldestre come al solito, sono convinto che ci sappiano dare una bella mano.


Auguri, amici miei.

E tra qualche giorno sbirciate nel blog, che arriva il calendario.

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