martedì 22 settembre 2009

una componente indispensabile

Qualche settimana fa, mia moglie e tre amiche si sono incamminate chiacchierando allegramente verso un campo libero, racchette alla mano e felici di poter giocare tra ragazze, si sono disposte a coppie sempre chiacchierando ai due lati della rete ma, dopo circa quindici minuti di amena conversazione, hanno avuto come la percezione di un vuoto immotivato, di una assenza inspiegabile ed angosciante. Dopo frenetiche consultazioni, c’è stata l’intuizione: si erano scordate la pallina.

Maligni vociferano che, anche senza, non avrebbero poi giocato né meglio, né peggio.

E’ arrivato quindi il momento di parlare di una delle componenti indispensabili per il gioco a beach tennis. 

Nel pezzo pubblicato qui sotto si fa riferimento a persone conosciute nello stretto ambito dei racchettari del Bagno Spina e degli immediati dintorni. Comunque il donatore dei bulbi piliferi è evidentemente un personaggio con pochi capelli, mentre l’altro, sul cui lettino si verifica il rinfoltimento del feltro delle palline, è chiaramente persona irsuta.

Se il primo è caratterizzato dalla calotta cranica che brilla praticamente di luce propria, peculiarità del secondo è una carica ormonale potentissima che trasfonde tutt’intorno facendo crescere istantaneamente peli sulla superficie di cose come, che so, il volante dell’auto, le maniglie delle porte o le posate. 

L’idea sarebbe che il secondo imponesse le mani sulla testa del primo. Studieremo l’ipotesi nel dettaglio, e nel caso la proporremo agli interessati l’estate prossima. Cosicchè saranno pronti per una capatina al Salone Biasini, anch’esso citato, abilmente condotto dal miglior “hair stylist” e contemporaneamente peggior tennista degli ultimi 150 anni.

le palline  

1 commento:

  1. Sono tua moglie. Non ricordo l'episodio, forse perchè ero stordita dalle chiacchiere. Comunque, senza pallina, io gioco sicuramente meglio!

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